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Segni di devozione popolare_Palermo, vicolo Brugno' # 6

Segni di devozione popolare_Palermo, vicolo Brugno' # 6

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Carlo.Pollaci


Premium (World), Palermo

Segni di devozione popolare_Palermo, vicolo Brugno' # 6

In the small Brunò street of Palermo the celebrations in honor of Santa Rosalia are truly special.

Nel vicolo Brugnò di Palermo i festeggiamenti in onore di Santa Rosalia sono davvero speciali

Il Festino (per i palermitani u Fistinu) è una celebrazione religiosa in onore di Santa Rosalia, riconosciuta come patrimonio immateriale d'Italia dall'Istituto centrale per la Demo Etno Antropologia), che si svolge a Palermo dal 10 al 15 luglio e giunto quest’anno alla sua quattrocentesima edizione.

Tutto ha origine il 15 luglio 1624 quando il marinaio Vito Amodeo rinvenne in una grotta di Monte Pellegrino (che sovrasta Palermo) un cranio e poi l'intero corpo di Rosalia. Le ossa bianchissime vennero riconosciute dal clero e dal popolo come appartenenti a Rosalia, che era stata l’unica donna vissuta, qualche secolo prima, in eremitaggio in quel luogo inospitale.
Essendo la Città afflitta dalla peste, le reliquie, portate in processione per le vie cittadine, ebbero l’effetto miracoloso di arrestare l’epidemia e di fare guarire gli ammalati afflitti dal morbo fatale.
Il primo Festino vero e proprio ebbe luogo circa un anno dopo, il 14 luglio 1625, avendo come momento culminante una solenne processione dominata da un carro trionfale sul quale prendono posto musici, cantori, autorità civili e religiose.

Però, da una sessantina d’anni a questa parte, un vicoletto proprio di fronte la Cattedrale, che normalmente quasi neanche si nota per quanto è piccolo e stretto, nei giorni del Festino viene riccamente addobbato a festa, richiamando un gran numero di visitatori, fedeli, turisti e semplici curiosi: sono i componenti di alcune famiglie devote alla Santa, che “da sempre” abitano nel vicoletto, ad allestire uno spettacolare altarino dedicato alla Santuzza e a decorarne le pareti con fiori e luminarie, cimeli, reliquie, ma non solo, in quanto vi espongono anche foto di famiglia, antiche e recenti. Dopo di che le donne prendono posto su sedie e panche disposte ai lati delle porte d’ingresso delle proprie abitazioni, accogliendo in assoluto silenzio i visitatori che, gomito a gomito nell’angusto ambiente, si dirigono verso l’altarino, che essendo posto a chiusura del vicolo obbliga, per uscirne, al percorso inverso. Non chiedono nulla. Chi vuole lascia una offerta che contribuirà all’allestimento dell’anno successivo.

Carlo Pollaci

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